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Comunicati stampa

NUOVE CISTERNE PER LA RACCOLTA DI OLIO ALIMENTARE E NUOVI CONTENITORI PER I RIFIUTI TESSILI

Obiettivo: agevolare il conferimento e aumentare la percentuale di raccolta differenziata

Cittadella, 19.04.2023 – Introdotte nuove modalità per conferire due particolari tipologie di rifiuto: l’olio alimentare usato e i rifiuti tessili. Materiali che possono avere una seconda vita e che spesso finiscono: nel primo caso, nelle condotte domestiche, con gravi danni all’ambiente, alle tubazioni e agli impianti; e, nel secondo, nel secco. L’obiettivo di Etra, in collaborazione con i Comuni, è quello di aumentare la percentuale di rifiuti differenziati e inserirli nel circuito del riciclo, arrivando a raggiungere l’84% di materiale riciclabile nel 2030, come previsto dalla Regione Veneto.

Raccolta olio alimentare: posizionate 216 nuove cisterne

In questi mesi Etra sta effettuando il completo rinnovo delle cisterne di raccolta dell'olio alimentare, posizionando in 66 Comuni, 42 nella provincia di Padova e 24 nel Vicentino, 216 nuovi contenitori che hanno rimpiazzato quelli già presenti nel territorio e nei Centri di raccolta. 

La sostituzione è iniziata a novembre 2022. Il posizionamento è stato quasi ultimato nell’area padovana e sta per iniziare nei Comuni del Vicentino.

Nelle nuove cisterne non bisognerà più versare il liquido sfuso, che andrà conferito in bottiglie o flaconi di plastica ben chiusib. In questo modo se ne eviterà la dispersione grazie a un sistema più comodo e più pulito. Le nuove cisterne, di colore giallo, sono accessibili in qualsiasi giorno e orario. 

«Da anni la multiutility svolge la raccolta differenziata dell’olio alimentare con contenitori dislocati nei Comuni in cui ha in gestione il servizio rifiuti – spiega il presidente di Etra, Flavio Frasson –. Nel 2022 sono state raccolte circa 120 tonnellate di olio, avviate nel circuito del riciclo in impianti che ne curano la trasformazione in biodiesel, un combustibile alternativo ai carburanti tradizionali che contribuisce agli obiettivi di riduzione di anidride carbonica fissati dalla normativa europea». 

L’olio alimentare è quello derivante da fritture o dalla conservazione di alimenti. Se versato negli scarichi domestici, causa numerosi danni: dai tappi nelle tubazioni, che possono provocare ingorghi e allagamenti fino all’inquinamento delle acque, oltre ad aumentare i conseguenti costi di depurazione che incidono sulla collettività. Nei casi in cui finisca nell’ambiente, forma un velo sulla superficie degli specchi d’acqua che non permette lo scambio dell'ossigeno tra acqua e aria con danni all'ecosistema, moria dei pesci e della flora acquatica. E ne basta poco: un litro di olio da cucina può inquinare uno specchio d'acqua grande come un campo da calcio oppure un milione di litri d’acqua. 

«Nelle precedenti cisterne spesso veniva versato anche l’olio minerale (quello per le auto che, invece, va sempre conferito al Centro di raccolta), tanto che tutto l’olio contenuto nella cisterna si contaminava e non era più riciclabile. È importante conferire nelle cisterne solo l’olio alimentare, quello di frittura o dei condimenti per intenderci – prosegue il presidente –. Una volta usato, non va mai versato nei lavandini o nelle condotte di casa, ma raccolto in contenitori a perdere che vanno conferiti, ben chiusi, nelle nuove cisterne. In questo modo se ne evita così la dispersione, e l’area e la cisterna restano più pulite. Non solo: le cisterne sono a prova di furti, che sono risultate assai frequenti in questi anni, dal momento che l’olio esausto è un materiale appetibile». 

Per individuare le cisterne nel proprio Comune è sufficiente consultare il calendario per la raccolta differenziata o accedere al sito www.etraspa.it.

Rifiuti tessili, dove li butto?

Anche per i rifiuti tessili Etra, in collaborazione con i Comuni, ha posato 250 nuovi contenitori. L’obiettivo è intercettare 2 milioni di chilogrammi di materiale che spesso finiscono nel Secco residuo e che, invece, possono essere avviati al recupero.

«Non si tratta di piccoli numeri. Si calcola che ognuno di noi produca 5 chilogrammi ogni anno di questo rifiuto – continua Frasson –. La normativa prevede che tale tipologia venga raccolta dal servizio pubblico e destinata alle corrette filiere di recupero per essere reimmessa, se in buono stato, nel mercato dell’usato, o avviata al riciclo, traendone fibre tessili». 

Abiti, scarpe, borse e borsoni non rigidi (ad esempio, quelli da viaggio o per l’attività sportiva) che non servono più. Dove buttarli? Se puliti e in buono stato (e asciutti) vanno conferiti nei nuovi contenitori: si provvederà, grazie al lavoro di alcune cooperative sociali, al loro corretto recupero. Nel caso in cui il materiale risulti in pessime condizioni, andrà smaltito nel Secco residuo.

Circa 250 nuovi contenitori sono stati posati in tutti i Comuni dove Etra effettua il servizio rifiuti. Contestualmente si stanno rimuovendo le campane esistenti, non autorizzate. Sono stati installati da 1 a 15 nuovi contenitori per ogni Comune, a seconda della popolazione residente, mediamente 1 ogni 2.000 abitanti proprio per incentivare questo tipo di conferimento. Gli unici contenitori certificati e autorizzati sono quelli con adesivo che riporta il logo di Etra e il QR Code che rimanda al sito.

I contenitori sono ora posizionati tutti sul suolo pubblico, in luoghi selezionati in collaborazione con il Comune. Il conferimento è possibile 24 ore su 24. Alcuni di essi hanno un sensore che indica al gestore quando sono pieni, sono dotati di sistemi antintrusione e di una bocca di carico a norma per la sicurezza. Il nuovo servizio di raccolta viene svolto da diverse cooperative sociali, che, a fronte di un costo zero per la Multitutility e quindi per gli utenti di Etra, effettuano lo svuotamento dei contenitori, eseguono una selezione del contenuto che poi inviano a riciclo o per l’estrazione di materiali come le fibre tessili. Il residuo ultimo viene inviato a smaltimento. 

«Sono realtà sociali che danno lavoro a persone svantaggiate  – conclude il presidente Frasson – e offrono un importante servizio alla comunità, permettendoci di diminuire il rifiuto secco e immettere in circolo, secondo i principi dell’economia circolare, materiali che altrimenti finirebbero nel termovalorizzatore. Un contributo significativo per aumentare la raccolta differenziata e arrivare all’obiettivo dell’84% nel 2030 come previsto dalla Regione Veneto».

Abiti, scarpe, borse e borsoni non rigidi, puliti e in buono stato, vanno conferiti in sacchi chiusi e non troppo voluminosi all’interno dei nuovi contenitori. È vietato abbandonare i rifiuti fuori dai contenitori e conferire, all’interno e nelle loro vicinanze, giocattoli o accessori per l’infanzia, come ad esempio seggiolini, passeggini, lettini ecc.

Ogni contenitore riporta le istruzioni per il conferimento, i materiali da inserire e quelli vietati, la destinazione. Sul sito di Etra, nella pagina dedicata ai Rifiuti tessili, è consultabile l’elenco, che verrà periodicamente aggiornato, con l'ubicazione dei contenitori nei vari territori comunali.

«Le nuove modalità di conferimento dell’olio alimentare e dei rifiuti tessili, con il posizionamento di contenitori in tutti i Comuni appartenenti al Bacino Brenta per i rifiuti, sono un altro passo verso il miglioramento del servizio di raccolta che il Bacino ha coordinato con i gestori – dichiara Antonella Argenti, presidente del Consiglio di Bacino Brenta per i rifiuti –. Si tratta di un progetto di educazione e di collaborazione per ridurre sensibilmente la produzione del secco e che quindi tornerà a pieno vantaggio sia dell’ambiente che dei cittadini permettendo così di ridurre ulteriormente i costi in bolletta per la produzione del secco stesso».

 

Per vedere dove sono collocate le nuove cisterne dell'olio alimentare, vai alla pagina https://www.etraspa.it/conferimento-olio-vegetale

Per vedere dove si trovano i nuovi contenitori dei rifiuti tessili, vai alla pagina https://www.etraspa.it/raccolta-vestiti-usati