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Comunicati stampa

Sentenze Iva fluttuanti, Etra ricorrerà in appello - 31 marzo 2018

«Rispettiamo le sentenze emesse dai Giudici di Pace in materia di Iva, ma dobbiamo notare che continuano a caratterizzarsi per una “fluttuazione” di orientamento: questa diversità di pareri non aiuta a fare chiarezza sull’argomento, il quale invece è stato trattato con maggiore omogeneità dal Tribunale di Padova e per questo Etra ricorrerà in appello».

Così il Presidente del Consiglio di Gestione di Etra, Andrea Levorato, commenta le nuove sentenze uscite dagli uffici del Giudice di Pace, in seguito ai ricorsi presentati da gruppi di cittadini di Cadoneghe. Mentre i Giudici di Pace, infatti, non presentano univocità di indirizzo, ma una fluttuazione giurisprudenziale, il Tribunale di Padova negli ultimi anni ha dato riscontri molto più chiari e positivi, che cercano di seguire un orientamento costante. Perciò la Società, anche in questo caso, inoltrerà la richiesta di appello sulle sentenze di cui è stata data notizia oggi sui quotidiani locali. È già accaduto, come nella sentenza di secondo grado del Tribunale di Padova del febbraio 2017, che la sentenza di un Giudice di Pace del 2014 venisse riformata: secondo il Tribunale, infatti, “il Giudice di Pace non aveva il potere di giudicare” sulla debenza o meno dell'Iva sulla Tia, trattandosi di una pronuncia di competenza del Giudice tributario e “mancando agli atti una decisione definitiva sul punto”.

Continua il suo iter, intanto, il ricorso presso la Commissione Tributaria, presentato da Etra per chiedere la restituzione dell’Iva indebitamente pretesa dall’Erario, relativa alla Tia 1, fino al 31 maggio 2010.