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Comunicati stampa

Il riferimento è l'Europa, anche per la plastica rigida

Obiettivo: diminuire il rifiuto secco non riciclabile

Non essendo un imballaggio, non è possibile recuperarla con il normale iter di raccolta e spesso finisce con l’aumentare il peso ed il volume del secco non riciclabile. È la plastica rigida, quella che compone arredi da giardino, contenitori vari, giochi, ovvero tutta la plastica che non rientra nella categoria degli imballaggi e che rappresenta una non trascurabile percentuale del rifiuto raccolto.
Il Programma Life+, voluto dall’Unione Europea, prevede un sovvenzionamento di progetti realizzati in Europa e finalizzati a sostenere azioni per l’ambiente, tra le quali il recupero delle materie plastiche. Etra ha deciso di dare il suo contributo, aderendo al progetto europeo RePlaCe Belt, il cui obiettivo è quello di verificare le possibilità tecniche di recupero della plastica rigida. Due gli ambiti di intervento di Etra: la sperimentazione di un innovativo sistema tecnologico per il riutilizzo della plastica dura e lo studio degli scenari di raccolta e riciclaggio a livello Nazionale della plastica non da imballaggio.
Per quanto riguarda il primo punto, è stato progettato e realizzato un prototipo di tappeto per nastro trasportatore industriale che sarà testato in uno degli impianti di Etra, per sperimentare la resistenza del materiale plastico ottenuto.
Per quanto riguarda il secondo punto la Comunità Europea si aspetta importanti informazioni rispetto a questa tematica in quanto attualmente la legislazione Comunitaria non prevede obiettivi specifici di riciclo delle plastiche non da imballaggio.
L’approccio seguito da Etra, che in collaborazione con Sintesi sta eseguendo lo studio, prevede oltre che approfondimenti bibliografici e teorici anche e soprattutto l’analisi della esperienza concreta realizzata nel territorio dove in via sperimentale è stata attivata la raccolta della plastica non da imballaggio.
A livello locale già nei mesi scorsi sono state implementate delle iniziative di raccolta della plastica rigida rivolte alle utenze domestiche. Questo per valutare sperimentalmente se e quanto sia possibile recuperare materiale idoneo a essere riciclato direttamente dalla raccolta differenziata dei rifiuti urbani. Il materiale raccolto e selezionato, infatti, deve risultare di buona qualità per poter essere destinato a successivi utilizzi.
Per quanto riguarda, invece, le iniziative di raccolta nel territorio di  Etra è stata avviata un’azione pilota coinvolgendo fino ad oggi otto Comuni, per un totale di 66.000 abitanti. Gli utenti, in occasione della consegna dei nuovi contenitori per la raccolta differenziata, sono stati invitati a portare gli oggetti di plastica rigida che avevano in casa, rotti o inutilizzati, per contribuire al loro recupero. 2.310 persone hanno conferito 408 metri cubi di plastica dura per un totale di 15.300 chilogrammi.
Avviare uno specifico circuito per la raccolta differenziata della plastica dura e ingombrante permette di ridurre ulteriormente la quantità di secco non riciclabile conferito all’inceneritore. Il contributo che ogni cittadino può dare per raggiungere questo importante obiettivo è quello di differenziare sempre meglio la plastica al fine di ottenere del materiale riciclato puro e quindi meglio utilizzabile. Nei Centri di raccolta di diversi Comuni la plastica dura può essere già conferita separatamente.

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