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Comunicati stampa

In funzione a Romano d'Ezzelino una centrale idroelettrica unica in Italia nel campo dell'ingegneria idraulica

Zero costi e zero impatto ambientale: una turbina Pelton in contropressione sfrutta un salto di 50 metri e produce quasi 440 MWh all’anno

 

Energia elettrica rinnovabile a costo zero sfruttando la pressione dell’acqua generata dal dislivello tra sorgente e serbatoio. È attiva da pochi mesi, ma, dopo un periodo di collaudo, viene ufficialmente presentata oggi la Centrale Idroelettrica Carlessi di Romano d'Ezzelino, che trasforma in energia pulita la pressione in eccesso presente nella rete dell'acquedotto. L'impianto di Etra si configura come il primo in Italia per la tecnologia adottata e rappresenta una innovazione nel campo dell'ingegneria idraulica, grazie all'accoppiamento di una tradizionale girante di tipo Pelton con un sistema di pressurizzazione che permette lo scarico dell'acqua turbinata in un serbatoio di accumulo avente un livello di invaso superiore alla quota della turbina. Questa innovazione ha permesso non solo di inserire la turbina all'interno di un manufatto esistente, eliminando qualsiasi impatto con l'ambiente circostante, ma anche di aumentare il salto idraulico sfruttabile e incrementare il rendimento totale dell'impianto.

L'acqua proviene dalla sorgente Fontanazzi a Cismon del Grappa e viene convogliata verso valle per riempire il serbatoio Carlessi a Romano d'Ezzelino. Nel suo percorso compie un “salto” utile di circa 50 metri e proprio questo dislivello fornisce all'acqua la forza necessaria per far girare la turbina; il movimento meccanico di rotazione della turbina viene poi trasformato in energia elettrica. L'intervento, costato complessivamente 412.000 euro, è stato studiato in modo da ottimizzare la resa energetica; l'inserimento della turbina in un manufatto esistente ha premesso di ridurre a zero l'impatto ambientale.

La Centrale Carlessi è in grado di produrre, considerando 8.000 ore di funzionamento annuo, circa 435.000 kWh all'anno, quantità sufficiente a coprire il fabbisogno energetico di 161 famiglie medie italiane (4 persone, 2.700 kWh/anno).

Dopo i mesi di collaudo si sono riscontrati risultati migliori di quanto atteso: la produzione elettrica misurata è del 23% superiore al previsto, generando entrate derivanti dalla vendita dell'energia elettrica pari a circa 95.000 euro l'anno, rispetto ai 77.000 previsti in fase di progettazione. Per questo l'investimento verrà ripagato in soli sei anni, un quarto del tempo in meno rispetto a quanto calcolato inizialmente.

L'energia elettrica prodotta dalla centrale viene ceduta alla rete nazionale, sfruttando la tariffa che incentiva la produzione da fonti rinnovabili, che garantirà ad Etra introiti incentivati per 20 anni.

Non vi è alcuna interferenza con il normale funzionamento acquedottistico di adduzione e distribuzione e la potabilità dell'acqua rimane assolutamente inalterata. L'impianto è automatico e controllabile da remoto.

L'introduzione di nuove tecnologie, e in questo caso nel campo delle energie rinnovabili, permette ad Etra di essere più competitiva, migliorando l'immagine dell'azienda, dimostrando efficienza e rispetto delle risorse ambientali.