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Comunicati stampa

ETRA 2019, investimenti nell'idrico per oltre 30 milioni, nella gestione rifiuti nuovi progetti pro-differenziata

Tasso di RD oltre il 73%. Levorato: “Leader in Veneto, con obiettivi europei”

 

Gli ottimi risultati parziali registrati nell’anno in corso alimentano le previsioni di investimenti e progetti per il 2019. Gli investimenti sono in linea con quanto stabilito dal Piano d’Ambito; migliora il dato relativo alle perdite idriche (col recupero di 173 mila m3 d’acqua); cresce sensibilmente la Raccolta Differenziata, pari al 73,3%; l’energia autoprodotta supera il 20% del fabbisogno interno; infine diminuisce del 44% l’indice degli infortuni sul lavoro (statistiche 3° trimestre 2018). Intanto, il Consiglio di Gestione di Etra ha varato in questi giorni i nuovi indirizzi di budget, dove si prevedono i principali investimenti per il 2019. Un quadro economico che, come sempre per quanto concerne il Servizio Idrico Integrato, si basa sul Piano d’Ambito, il documento messo a punto e approvato dal Consiglio di Bacino Brenta, dopo un’aggiornata ricognizione sul territorio dei Comuni Soci. In questa macroarea, dove è intervenuta anche la nuova tariffa stabilita dall’ARERA, varata nel settembre scorso e molto vantaggiosa per i cittadini, Etra prevede di investire oltre 30 milioni, tra nuove opere (6 milioni in più rispetto al 2018) e manutenzioni straordinarie. Riguardo al Settore Ambiente, invece, si stanno mettendo a punto una serie di azioni propulsive per una corretta Raccolta Differenziata, il cui tasso aggiornato supera ampiamente il 73%. È in preparazione un progetto riservato alle aziende (già finanziato per 81.000 euro dal consorzio CONAI), mentre un secondo progetto potrebbe essere destinato a luoghi e locali pubblici, per sensibilizzare i cittadini sulla necessità di una corretta differenziazione dei rifiuti. Tra l’altro un appuntamento molto importante sarà quello di giugno 2019: scadranno infatti i 20 mesi previsti per attuare il dettato del Decreto Ministeriale del 20 aprile 2017 sulla “Misurazione puntuale” che stabilisce l’obbligo, per tutte le utenze, di effettuare la misurazione puntuale nella produzione dei rifiuti. Tali indirizzi dovranno essere recepiti nel nuovo Piano Industriale 2019/21, insieme al contenimento dei costi operativi, efficaci politiche di razionalizzazione dei costi del personale e un Piano triennale di Ricerca e Sviluppo ricco di innovazione: si stanno studiando tra l’altro i costi e i benefici di una possibile conversione della flotta destinata alla raccolta dei rifiuti in modo da utilizzare biometano invece di carburante fossile. “Ma in generale – commenta Andrea Levorato, Presidente del Consiglio di Gestione - tutti i progetti del settore aziendale di Ricerca e Sviluppo, così come la qualità del servizio fornito da Etra, sono di livello europeo: come CIRCE2020, in cui Etra è partner di Arpa Veneto per la diffusione dell’Economia Circolare nei sistemi produttivi locali”. Il progetto è iniziato con un’intensa attività di collaborazione con le aziende locali (26.000 nel territorio) per individuare alcune tematiche chiave sulle quali si baserà un lavoro di valutazione e sperimentazione, per arrivare alla concreta attuazione dell’Economia Circolare. Oltre alle aziende saranno coinvolte anche le Pubbliche Amministrazioni, poiché è in corso l’organizzazione di specifiche campagne formative dirette alle Pubbliche Amministrazioni per approfondire la tematica del Green Public Procurement (GPP)*, strumento di politica ambientale volto a orientare il sistema produttivo verso prodotti e servizi ad elevata sostenibilità ambientale.

Infine, l’attenzione alla sicurezza dell’acqua e in particolare ai nuovi inquinanti. “Su questi temi - conclude Levorato – siamo costantemente impegnati, sia sul fronte dei controlli che della prevenzione. Un impegno che si rinnova di continuo, al passo con le nuove emergenze e non solo. In particolare stiamo elaborando un progetto volto a monitorare la presenza di eventuali nuovi inquinanti emergenti, ma che mira anche a capire quali siano i fattori che li generano e a comprendere i meccanismi per lo sviluppo di nuove tecnologie di abbattimento di queste sostanze. Il progetto tenderà a coinvolgere partner Istituzionali, i Bacini, le Università, le associazioni di categoria, i sindacati e le parti sociali”.