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Comunicati stampa

ECONOMIA CIRCOLARE: ARPAV ED ETRA PRESENTANO LA CHIUSURA DEL PROGETTO EUROPEO CIRCE2020

Si chiude in questi giorni il progetto europeo CIRCE2020 (Expansion of the CIRCular Economy concept in the central europe local productive districts), progetto estremamente articolato che aveva come obiettivo l’avvio della transizione verso l’economia circolare nei distretti produttivi di 5 paesi europei aderenti all’iniziativa: Italia, Austria, Polonia, Ungheria, e Croazia.
A partecipare per l’Italia ARPAV, in qualità di Lead Partner del progetto, e Etra come unica multiutility italiana.

Cos’è l’Economia Circolare
L’Economia Circolare è il nuovo modello economico proposto dall’Unione Europea come futuro scenario di sviluppo sostenibile, sia dal punto di vista ambientale sia economico e sociale.
La crescita così concepita prevede un nuovo paradigma produttivo che tramite la ricerca e l’innovazione tecnologica si pone l’obiettivo di ottimizzare l’uso delle risorse, ridurre la produzione di scarti e trasformare i rifiuti in nuova materia prima. Tutto questo con la creazione di nuovi posti di lavoro. La transizione verso l'economia circolare è una priorità della strategia UE 2020, tesa ad arginare un uso eccessivo di risorse naturali e di materie prime e richiede la trasformazione del processo industriale da un sistema lineare, nel quale le risorse transitano attraverso catene economiche per diventare rifiuti, verso un sistema a ciclo chiuso pensato perché i rifiuti siano nuove materie prime, per nuovi processi di produzione. “Etra – commenta il Presidente del Consiglio di gestione della multiutility, Andrea Levorato - crede fino in fondo al tema dell’economia circolare e per sua natura risulta costantemente impegnata nell’implementare la propria circolarità. La circular economy d’altronde è assolutamente necessaria in un mondo in cui continuano a crescere vertiginosamente la popolazione e i relativi consumi e di conseguenza la produzione di rifiuti, con tutte le possibili conseguenze che ci costringono a fare i conti con un orizzonte talvolta inquietante”.
“Per questo motivo - come sottolineato dal Direttore Generale di ARPAV, Luca Marchesi - uno dei grandi pregi di questo progetto è stato quello di concretizzare questo paradigma, dimostrando come l’economia circolare non sia solo un concetto astratto o uno slogan di moda ma un modo di produrre oggi realizzabile, con le tecniche, i mezzi e l’innovazione oggi disponibili”.

Il progetto europeo CIRCE2020
Il progetto, del valore di oltre 2 milioni di euro, è stato finanziato dal programma Interreg Central Europe e, con ARPAV ed ETRA, ha visto la partecipazione degli Istituti di Ricerca Ungheresi IFKA e BAY ZOLTAN, di quello croato RERA e delle Aziende di gestione rifiuti polacca (AMTP) austriaca (ATM) e croata (CISTOCA). Il progetto avrebbe dovuto avere una durata di tre anni, leggermente superata a causa del lockdown dovuto alle misure anticontagio per il Covid19. Il team di esperti a livello europeo, partendo dalla conoscenza del territorio e dall’analisi della realtà produttiva, ha individuato una serie di aziende per studiare come migliorare la chiusura dei cicli di materia, mettendo in campo una serie di azioni tese a migliorare il loro potenziale di economia circolare, anche modificando il modello di business aziendale. Un percorso che considera l’intero ciclo produttivo, partendo dalla progettazione, con design più intelligenti (eco design) attenti all’intero ciclo di vita dei prodotti, modificando i modelli da interventi singoli e sporadici di aziende del settore del recupero a una riprogettazione integrata delle relazioni industriali basata sull’economia circolare. Indispensabile sotto questo aspetto lo scambio delle esperienze tra i partner. La diffusione di questi concetti nuovi e delle nuove esperienze che i partner hanno maturato nel corso del progetto sono stati resi disponibili a tutti i soggetti interessati tramite le attuali e innovative tecniche di comunicazione social, cloud, web. È stato fin da subito attivato anche un forum di consultazione permanente con i principali stakeholder per condividere le strategie del progetto.

I risultati
Il progressivo passaggio ad un’economia circolare rappresenta un’opportunità di sviluppo e innovazione per tutto il sistema produttivo del territorio veneto ed in particolare per le aziende presenti nei Comuni soci di ETRA.
Gli esiti sono stati di grande rilevanza ed estremamente positivi. Per esempio “Etra - spiega il responsabile dell’area Innovazione e Compliance della multiutility Walter Giacetti - con il supporto del progetto ha potuto implementare il concetto di economia circolare sulla gestione di circa 65.700 tonnellate di rifiuto. Tale approccio ha consentito di studiare le soluzioni gestionali e tecnologiche da diverse prospettive della sostenibilità: economica, tecnologica e ambientale. Possiamo stimare un risparmio economico, derivante dalle azioni pilota implementate, pari ad oltre un milione e 200.000 euro, ma anche un incremento qualitativo nella gestione dei rifiuti secondo la gerarchia europea”.
Oltre allo sviluppo dei progetti pilota, tutti i partner hanno inoltre organizzato incontri di formazione e informazione con aziende, scuole e cittadini sul tema della produzione e del consumo, creando inoltre sinergie con altri progetti internazionali focalizzati su questo tema.
Sono stati altresì prodotti vari studi e documenti, tra cui una proposta di piano per l’Economia Circolare che prevede anche una parte con suggerimenti innovativi per finanziare l’economia circolare nel quadro della politica di coesione 2021 2027 e che sarà in questi giorni illustrata alla Nuova Giunta Regionale.
“Per ARPAV – sottolinea Lorena Franz, responsabile dell’Osservatorio Regionale Rifiuti dell’Agenzia - è stato guardare avanti, impegnarsi in un’esperienza molto significativa sia per la positiva collaborazione con i partner, in particolare con ETRA, sia per gli scenari che questo tema inevitabilmente apre su ciclo dei rifiuti e sull’approccio alla riduzione della produzione e al recupero dei rifiuti”
Bisogna inoltre chiarire che l’economia circolare non riguarda solo il tema rifiuti, ma tutti gli aspetti ambientali: è anche un riferimento dell’Agenda 2030 sullo sviluppo sostenibile. Come è chiaro nei documenti comunitari su questo tema, l’economia circolare è un nuovo approccio produttivo che considera ogni aspetto lungo la catena del valore, dalla trasformazione della materia prima, passando per il consumo e fino alla “fine vita” del prodotto: essa rappresenta il pilastro del GREEN DEAL EUROPEO e condizionerà tutte le politiche pubbliche di spesa.
Per questo ARPAV ed ETRA hanno deciso di impegnarsi su questo percorso alcuni anni fa, quando ancora queste tematiche erano ancora poco definite, e chiudere questo progetto in concomitanza con il recepimento a livello nazionale delle direttive europee sull’economia circolare, avvenuto proprio in questi giorni, diventa motivo di grande soddisfazione.

Altre informazioni sono reperibili sul sito web del progetto:
https://www.interreg-central.eu/Content.Node/CIRCE2020.html
e sulla wiki-web platform:
https://www.circe2020-wiki.eu/