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Comunicati stampa

+CIBO -SPRECO, con la nuova legge un impulso alla solidarietà: partono le donazioni dei pasti cotti

Continua la lotta allo spreco alimentare, ora alla luce della Legge Gadda: nel 2015 recuperati e riutilizzati circa 60.000 chili di cibo, quasi 100.000 dall’inizio del progetto ad oggi

C’è un nuovo contesto sul piano legislativo a fare da sfondo alla campagna “+cibo – spreco” avviata da Etra nel novembre del 2014.

Se eliminare gli sprechi è un obiettivo da sempre primario per Etra, l’idea di applicare il principio del “recupero” agli alimenti invenduti è diventata realtà, consentendo di cedere gratuitamente alle realtà locali no profit tutti quei residui di mercato che altrimenti sarebbero stati gettati.

L’iniziativa contro gli sprechi alimentari ha avuto fin dall’inizio un grande successo, grazie all’ottimo funzionamento del network che ha coinvolto finora 8 punti vendita in 8 comuni del territorio della multiutility: lo scopo è quello di diffondere un uso consapevole delle risorse e il recupero di prodotti ancora utilizzabili, a favore di associazioni di volontariato. Ad oggi sono 11 le associazioni e cooperative senza scopo di lucro che beneficiano in maniera continuativa delle donazioni dei supermercati aderenti al progetto.

In più, proprio in questi giorni, ha preso il via una nuova importantissima iniziativa: grazie alla collaborazione con la cooperativa sociale Coopselios,che gestisce il Centro Servizi Anziani“Villa Imperiale” di Galliera Veneta, saranno recuperati, garantendo l’utilizzo di apposite procedure igeinico-sanitarie, e donati i pasti cotti non serviti dalla ristorazione interna della struttura.L’obiettivo è di trasformare quello che rimane inutilizzato dal servizio ristorazione all’interno di Villa Imperiale in risorsa alimentare recuperata, conservata e donata a persone in stato di indigenza, attraverso l’Associazione Papa Giovanni 23° Onlus. L’accordo sarà sottoscritto e stabilisce che Coopseliossi impegna a donare alla Onlus il cibo che rimane integro e non servito dalla linea di distribuzione dei pasti ai degenti.

Un’esperienza che speriamo venga presto mutuata anche da altri enti analoghi, al fine di evitare che pasti già pronti, non consumati, vengano gettati.

Dall’inizio del progetto fino a fine agosto 2016 (ultimi dati disponibili), l’iniziativa ha consentito di recuperare e riutilizzare ben 99.900 chilogrammi di cibo destinato a essere gettato, pari ad un valore economico di circa € 481.000.

Un lavoro che si traduce concretamente in un aiuto che ogni giorno raggiunge 100 persone.

Oggi questo impegno si innesta su un nuovo quadro legislativo, finalmente intervenuto in un ambito delicato, su cui molte associazioni lavorano da anni, riuscendo oggi ad ottenere un supporto di ben diverso spessore: è la legge antispreco 2016, la Legge Gadda, che riguarda gli sprechi alimentari e anche farmaceutici.

La legge:

 crea un quadro normativo in cui inserire le norme già esistenti in quanto ad agevolazioni fiscali, responsabilità civile e procedure in materiadi sicurezza sanitaria;
 definisce chiaramente termini quali “operatore del settore alimentare”, “eccedenze”, “spreco”, “donazione”, ma anche “TMC, termine minimo di conservazione” o “data di scadenza”;
 agevola sul piano amministrativo i donatori semplificando le procedure di donazione rispetto alla distruzione;
 incentiva il valore del recupero di alimenti per consumo umano, e in second’ordine per uso zootecnico o energetico;
 aumenta di 2 milioni di euro la dotazione 2016 del Fondo Nazionale per la distribuzione di derrate alimentari alle persone indigenti, per l'acquisto di alimenti da destinare agli indigenti;
 prevede campagne di informazione e sensibilizzazione sia verso i donatori che i consumatori;
 stimola i rapporti con la filiera agricola;
 introduce la possibilità per i Comuni di ridurre la tassa rifiuti a chi dona alle organizzazioni no profit.

In Italia lo spreco è quantificato in circa 16 miliardi di euro. Last Minute Market ha partecipato a un progetto europeo per quantificare lo spreco lungo la filiera alimentare: il dato si aggira intorno ai 100 milioni di tonnellate, di cui oltre il 50% prodotto a livello domestico

Etra si è occupata di abbinare donatori e riceventi, concordando le modalità operative e facendosi affiancare per gli aspetti tecnici da Last Minute Market srl, struttura di riferimento nazionale per la lotta allo spreco alimentare.

LMM è uno spin-off accreditato dell’Università di Bologna e da oltre un decennio affianca enti pubblici e privati nella progettazione e gestione di progetti per il recupero di eccedenze nell’ottica della riduzione e prevenzione degli sprechi.

Al progetto hanno aderito da subito con entusiasmo 3 catene della grande distribuzione (Aspiag Service, Conad-CIA, Simply Market), con i marchi Despar, Interspar, Eurospar, Conad e Simply Market. L’invito a partecipare è esteso anche agli esercizi commerciali di dimensioni più piccole e, in futuro, alle aziende produttrici di cibo.

Il ruolo di Etra è stato quello di mettere in contatto negozi e onlus, dando la massima garanzia sulla serietà dell’iniziativa e sulla effettiva destinazione a buon fine del cibo recuperato.

La maggiore adesione, in termini di territorio, si ha nell’Alta Padovana, da Carmignano a Cittadella a Tombolo, ma anche sull’Altopiano di Asiago, ed è importante che l’operazione si espanda, specialmente in aree del territorio di Etra con potenzialità di sviluppo, come il Bassanese.

«Etra è stata una delle prime aziende in Italia a porsi come soggetto promotore e coordinatore di un progetto realmente strutturato in quest’ambito – ricorda il Presidente del Consiglio di Gestione di Etra, Andrea Levorato – e il nuovo quadro legislativo ci incoraggia a continuare in quest’iniziativa con maggior vigore: nei primi 8 mesi del 2016 sono stati recuperati quasi 40.000 chili di alimenti per un valore economico che supera i 198.000 euro. Bisogna anche considerare che quest’iniziativa si inserisce a pieno titolo tra i caratteri dell’Economia Circolare, quel circuito virtuoso che l’Europa sta definendo con importanti pacchetti normativi e che conduce sulla strada del “Rifiuto Zero”».

«Per Last Minute Market, “+cibo –spreco” è un progetto molto importante – dichiara l’Amministratore Delegato di LMM,Matteo Guidi – proprio perchè è promosso dall'azienda multiutility che da un lato gestisce la raccolta dei rifiuti e dall’altro contemporaneamente dimostra un'attenzione spiccata per i temi della riduzione dei rifiuti e in generale della sostenibilità sociale, ambientale ed economica. Per quanto riguarda gli impatti sociali del progetto, basti pensare che sono 15 gli enti no profit coinvolti finora nei recuperi e sono oltre 100 le persone che beneficiano dei prodotti recuperati».

Tra pochi giorni, il 19 novembre, inizia la Settimana Europea per la Riduzione del Rifiuto, in cui “+Cibo –Spreco” si inserisce idealmente: questa campagna, infatti,ha un importante risvolto sociale, ma allo stesso tempo ha importanti conseguenze sul piano ambientale.  Infatti gli alimenti che sarebbero stati buttati, ovvero sprecati, non si trasformano in rifiuto e il loro valorepuò essere stimato anche nell’ottica di diversi indicatori: ad esempio i 481.000 euro di prodotti finora recuperati (circa 100.000 kg) hanno permesso, evitando lo smaltimento,un risparmio di circa 24.550 euro, di circa 223 milioni di Kilocalorie non sprecate e di 384.000 chili di CO2 non immessi in atmosfera.