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Comunicati stampa

ACQUA DEL RUBINETTO E ACQUE IN BOTTIGLIA, A FARE LA DIFFERENZA SPESSO È SOLO LA PUBBLICITÀ

Arrivano anche gli studiosi dell’Università di Padova a mettere il punto di domanda sui fantastici effetti benefici delle acque in bottiglia sulla salute ‘urlati’ dalla pubblicità. Come diffuso in questi giorni dai quotidiani locali, un pool dell’Unità di Biostatistica, Epidemiologia e Sanità Pubblica dell’Ateneo patavino ha pubblicato uno studio sulla prestigiosa rivista International Journal of Environmental Research and Pubblic Health, dove si esaminano i contenuti dei siti web di 253 acque in bottiglia prodotte in Italia, per valutare se gli effetti positivi promessi nel web marketing siano comprovati dalla scienza. Le conclusioni? Le informazioni sugli effetti benefici sulle vie urinarie, il sistema cardiovascolare, o addirittura sull’estetica del consumatore sono fuorvianti e non coerenti con la direttiva europea in materia.

«Un risultato che non ci stupisce – commenta il Presidente di Etra Andrea Levorato - dal momento che la differenza tra l’acqua che sgorga dai nostri rubinetti e le acque in bottiglie spesso la fa solo la pubblicità. Da molti anni promuoviamo il consumo alimentare dell’acqua dell’acquedotto, sicura e costantemente monitorata (oltre 40 mila indagini l’anno), comoda perché arriva direttamente in cucina, economica, perché 1000 litri costano circa 1,86 euro (per un nucleo di tre persone, con consumo medio di 150 metri cubi all’anno), ed ecologica, perché evita la produzione di tonnellate di plastica. Oggi possiamo aggiungere che è anche ‘sana’, perché, come le più pubblicizzate marche, è oligominerale, leggera, depurativa e povera di sodio».

Tutte le acque oligominerali e povere di sodio (sotto i 20 mg/l) hanno proprietà diuretiche, e quindi ‘eliminano l’acqua’. Proprio per questo sono tutte depurative e disintossicanti perché favorendo la diuresi facilitano l’eliminazione delle tossine. Per quanto riguarda il sodio, bisogna fare attenzione al sistema di misura utilizzato per pubblicizzare la ‘piccola quantità di sodio’. La percentuale (%) non è un modo corretto di misurazione, anche se molto suggestiva. Per conoscere la concentrazione in mg/l e confrontare le diverse acque bisogna moltiplicare il valore X% per 10.000. In questo modo inferiore allo 0,002% diventerà inferiore a 20mg/l, valore molto più alto delle acque di Etra!

«Spesso si pensa che la principale differenza tra le acque minerali e potabili sia l'origine, il luogo da cui vengono estratte – continua Levorato - invece non è così: nel nostro territorio acqua in bottiglia e acqua del rubinetto provengono dalle stesse falde!».

Per quanto riguarda i trattamenti l'unica differenza tra le due acque è costituita dall' aggiunta del disinfettante, il cloro, che garantisce la disinfezione e la qualità microbiologica dell'acqua lungo la rete di distribuzione. In rete ne viene aggiunto in minima quantità per garantire una copertura di disinfezione ottimale durante la distribuzione: la concentrazione di cloro (< 0.2 mg/l) è infatti uguale a quella che si otterrebbe mettendo una goccia di comune varichina in 40 litri di acqua.